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1 Agosto 2024Alla scoperta della Pizzeria “Il Portico San Donato” dove la famiglia Giampaolo propone pizze gourmet caratterizzate da lunga lievitazione e abbinamenti originali.
In una città come Bologna, sempre più proiettata a City of Food a livello internazionale, anche il settore dell’arte bianca sta conoscendo un periodo di grande “lievitazione” qualitativa con pizzerie d’autore che propongono pizze napoletane, gourmet o in teglia, di ottima fattura.
Tra questo ristretto numero rientra senza dubbio la Pizzeria “Il Portico San Donato”, un locale dall’atmosfera calorosa, in stile calabrese, di Giuseppe Giampaolo che, insieme a sua moglie Teresa e a suo figlio Domenico, sforna autentiche prelibatezze, molto curate anche sotto il profilo estetico.
Siamo a due passi dalla duecentesca Porta San Donato, che presidiava l’accesso alla città di persone e merci provenienti da Ferrara e Argenta. Proprio pochi metri “fuori porta”, al numero 18, al riparo dell’immancabile portico si trova il locale della famiglia Giampaolo che si presenta accogliente e rustico, con pochi fronzoli ma tanta attenzione alla qualità delle materie prime e alla proposta gastronomica.
Circa 70 i posti a sedere tra l’interno e l’esterno, con un gradevole dehors che nella stagione estiva invita ancora di più a fermarsi a degustare una delle tante pizze presenti nel menù, anche in virtù di un servizio cortese e curato, caratteristica per nulla scontata, ancor più in una pizzeria.
La cifra stilistica del locale risiede soprattutto nel binomio tecnica-creatività associata ad abbinamenti originali per pizze dal tipico cornicione alto, con impasti soffici e digeribili (con lievitazione di oltre 72 ore), disponibili sia in versione tradizionale che integrale o al carbone vegetale.
La conferma della costante ricerca di proposte originali ci viene anche dalle due nuove pizze che si apprestano ad entrare nel menù: l’“Intense Cafè”, (nella foto a seguire) con fiordilatte, guanciale croccante, pepe nero e polvere di caffè, dolcezza di cipolla e scaglie di ricotta salata e la “Sapori della mia terra”, composta con Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese - Nocerino DOP, salame piccante, menta in foglie, marmellata di peperoncino e miele, stracciatella di burrata e filamenti di peperoncino di Cayenna.
Due nuovi ingressi che si affiancano alle altre specialità del locale come i gustosi trittici di pizza farcita, la “Lavica” con pomodoro San Marzano DOP, mozzarella fiordilatte, Prosciutto crudo di Parma DOP, burratina, pesto di pistacchio e granella di pistacchio, la “Da Roma”, con fiordilatte, porchetta romana, patate fritte con la buccia, provola affumicata e affumicatura finita al tavolo.
Oppure la “Bologna” con burratina, pesto di pistacchio, Mortadella Bologna IGP o la “Mediterraneo” con pomodoro, fiordilatte, Cipolla Rossa di Tropea IGP e carpaccio di tonno.
Ma anche la stuzzicante versione “calabro-gourmet” a base di fiordilatte, filamenti di peperoncino, Cipolla Rossa di Tropea IGP, capocollo calabrese e ‘nduja di Spilinga.
Se proprio si vuole esagerare Giuseppe può sempre sfornare la “Re Sole” (nella foto in alto), con pomodoro, fiordilatte, pancetta al forno, tuorlo d’uovo fritto, crema di tartufo e foglia oro, che fa davvero onore all’opulenza barocca del sovrano transalpino.
Gli ingredienti sono sempre selezionati e di prima qualità, come la farina del Molino Scoppettuolo, il fiordilatte del caseificio De Remigis, il pomodoro de La Rosina, la Mortadella Bologna IGP, i capperi di Salina, la ’nduja di Spilinga, la burrata pugliese, il Prosciutto crudo di San Daniele DOP, l’olio EVO calabrese.
Infine, se la golosità ha la meglio sulla dieta, ci si può sbizzarrire anche sui dolci con il cannolo scomposto, il rinomato tartufo di Pizzo Calabro nei gusti nocciola, pistacchio e cioccolato, il tiramisù; il mascarpone nelle sue varie accezioni (pistacchio, cioccolato, caffè, caramello o mandorle) insieme alla “new entry” della crema pasticciera, crumble, cioccolato e zucchero caramellato, flambato al momento.
Prima di decidersi ad alzarsi dal tavolo non possono mancare i classici digestivi fatti in casa della tradizione calabra come quelli al bergamotto, liquirizia, alloro e finocchietto. Giusto per risvegliare le intorpidite papille e rammentarsi, uscendo, di quanto sia ricca e varia la cucina del nostro assolato Meridione.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!