Paolo Panerai ha saputo creare, in una meravigliosa oasi naturale della Sicilia sud-orientale, una tenuta-resort capace di unire il fascino dell’antico baglio settecentesco con vini d’indiscussa classe e proiezione internazionale.
Nel numero di questo mese della mia rubrica di Bell’Italia vi parlo di Alta Langa e di una cantina di Acqui Terme che delle nobili bollicine piemontesi ne ha fatto una autentica scelta di campo, fin dalla definizione dello stesso nome, Cuvage, effervescente fusione dei termini cuvée e perlage.
Rêver Ouanalao rappresenta il sogno caraibico della famiglia Signorini di creare un marchio di Champagne capace di rievocare il lussuoso fascino dell’esclusiva isola di Saint Barth, perla delle Antille francesi.
Nella mia rubrica di Bell’Italia questo mese vi porto in Trentino. Ma non sulle piste da sci bensì fra i vigneti dove Lucia e Margherita Letrari danno vita ai loro sontuosi tagli bordolesi ma soprattutto alle leggiadre e complesse “bollicine di montagna" metodo classico che da decenni fanno incetta di premi nelle guide di settore.
La mia rubrica di “Bell’Italia” di questo mese fa tappa a Torgiano per rendere omaggio alla famiglia che da oltre settant’anni rappresenta il gotha della storia del vino umbro, grazie a quel visionario pioniere della moderna enologia italiana che è stato Giorgio Lungarotti.
Nella mia rubrica di Bell’Italia di questo mese vi accompagno ad Ortovero, in Valle Arroscia nel savonese, per conoscere la famiglia Basso, che dal 1978 si dedica con passione e competenza all’eroica viticoltura ligure. Il nome Durin è un omaggio a nonno Isidurin che sul finire del XIX secolo iniziò questa lunga avventura.
Pighin, un nome che dal 1963 racchiude in bottiglia tutta la specificità di due aree enologicamente vocate come l’alluvionale Grave e il marnico-arenario Collio e che a partire dal 2004 Fernando Pighin e, oggi il vulcanico figlio Roberto, hanno saputo consolidare ai vertici delle guide e sui mercati internazionali.
La quarta edizione della manifestazione tortonese Derthona 2.0 ha presentato in anteprima l’ultima annata del famoso vitigno, sempre più protagonista del ristretto novero dei pregiati vini bianchi piemontesi.
Cantina Kaltern, la storica cantina cooperativa di Caldaro, ha presentato al Ristorante Benso di Bologna le ultime annate della sua linea di punta, la Quintessenz.
Selezione che racchiude cinque espressioni monovarietali di alta gamma dei vitigni coltivati nell’area del Lago di Caldaro come Schiava, Cabernet Sauvignon, Pinot Bianco, Sauvignon Blanc, e Moscato Giallo (in versione passita). Pregiate referenze abbinate ai piatti predisposti per l’occasione dallo chef Corrado Parisi.
Seconda parte del focus sull’eroica viticoltura di Pantelleria, la perla nera del Mediterraneo. In questa sezione ci concentriamo sulle note di degustazione di alcune referenze di cinque fra le più rappresentative cantine isolane, dando spazio non solo alla perla dolce dell’isola, l’inimitabile zibibbo passito naturale anche a qualche riuscita “variazione” sul tema o addirittura di rotta.
Un focus sulla eroica viticoltura di Pantelleria, la perla nera del Mediterraneo. Dal suo inimitabile zibibbo passito naturale alla promettente versione secca con l’attività del Consorzio di tutela e le nuove frontiere di abbinamenti gastronomici.
De Venoge è stata la prima maison dello Champagne ad applicare, nel 1838, un’etichetta alle proprie bottiglie. Un ovale dove era presente un disegno, geniale intuizione di Henri-Marc De Venoge, che diede inizio alla moda delle etichette illustrate. Ma la storica maison di Épernay ha tante altre storie da raccontare, come la primogenitura del famoso Cordon Bleu…
Un viaggio fra Roma e dintorni alla scoperta della neonata denominazione della città eterna. Un itinerario alla scoperta di alcune delle più rappresentative cantine incastonate fra i suoi placidi colli e la costa, luoghi vocati per la viticoltura fin dai tempi di Roma Imperiale.
Un itinerario fra le cantine che producono Il Torcolato di Breganze. Un vino raro e prezioso che si ottiene dall’appassimento dei grappoli di Vespaiola, che prende il nome dalla naturale dolcezza che attira sui suoi acini le vespe.
Un itinerario fra le cantine che producono Il Torcolato di Breganze. Un vino raro e prezioso che si ottiene dall’appassimento dei grappoli di Vespaiola, che prende il nome dalla naturale dolcezza che attira sui suoi acini le vespe.
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