
Il Vermouth di Torino fra tradizione e nuove tendenze.
21 Marzo 2025Paternopoli, 2000 abitanti e 12 cantine attive, nello storico borgo irpino dove Fiano, Greco di Tufo e Aglianico trovano terreni perfetti per esprimersi.
I vini irpini, da qualche anno, stanno lentamente riconquistando quella ribalta nazionale, sia in termini di qualità che di riconoscimenti, che le spetta, considerata la millenaria vocazione vitivinicola.
Merito sicuramente della ristretta cerchia di pionieri che hanno scritto la storia enologica del territorio ma anche dei tanti giovani che recentemente hanno riscoperto le terre dei padri come alternativa al lavoro in città, magari a centinaia di chilometri di distanza.
O di professionisti affermati che hanno ripercorso a ritroso le origini tornando alle proprie radici, come lo scienziato-enologo Luigi Moio e la sua Quintodecimo di Mirabella Eclano o come il chirurgo di chiara fama Lorenzo Fonzone Caccese, che nel 2005 a Paternopoli, borgo di poco più di 2.000 anime con almeno una dozzina di cantine attive, ha dato vita alla Fonzone Winery.
Una moderna ed ecosostenibile struttura di design, progettata dallo Studio Sifola & Sposato, incastonata fra le ariose colline paternesi in Contrada Scorzagalline, fra i vigneti di proprietà e la vista all’orizzonte del normanno Castello di Gesualdo (acquisito a metà Ottocento proprio dai suoi avi).
La gamma delle etichette Fonzone valorizza le eccellenze dell'areale come il Fiano, il Greco di Tufo e il Taurasi ma con una visione enologica innovativa, nel rispetto della tradizione, come ben dimostra l’ultimo arrivato, il Legare 2019 Taurasi Riserva con macerazione e parziale affinamento in cocciopesto.
L’enologo Francesco Moriano, coadiuvato dall’enostar Luca D’Attoma, anno dopo anno hanno portato referenze come il Sequoia Fiano Riserva, l’Oykos Greco di Tufo Riserva, le Mattine Falanghina e lo Scorzagalline Taurasi Riserva, ai vertici delle guide di settore.
Il tutto contraddistinto dalla calorosa accoglienza del padrone di casa e della sua affiatata famiglia, pienamente coinvolta nel raccontare, attraverso la visita e le degustazioni, questo suggestivo angolo d’Irpinia.

Legare 2019
Taurasi Riserva Docg, 100% Aglianico da selezionati grappoli provenienti da un vigneto situato sul punto più alto del colle di Paternopoli, a 430 slm, su terreni franco argillosi. Fa la macerazione in anfore di cocciopesto per un mese per poi affinarsi 12 mesi, sempre in cocciopesto, altri 36 in botte grande e infine 12 in bottiglia. 58 € ben spesi per un Taurasi Riserva originale e complesso dove il rosso rubino intenso emana profumi di marasche, visciola e more, lievi note erbacee accompagnate da sentori di pepe nero, carrube, radice di liquirizia e un delicato speziato dolce. In bocca è opulento e profondo, con tannini esuberanti ma ben domati e un finale rotondo che alleggerisce la tipica austerità della denominazione mantenendone però la longevità. Da arrosti, selvaggina o formaggi stagionati.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!