
L’eccellenza italiana del Merano Wine Festival
24 Ottobre 2025Nuovo millesimo della cuvée simbolo di St. Michael-Eppan
Come tradizione nella giornata che precede l’inizio del Merano Wine Festival, si svela in anteprima, ad un selezionato gruppo di giornalisti, l’ultimo millesimo di APPIUS, il bianco d’alta gamma di St. Michael-Eppan.
Quest’anno il momento clou della rivelazione e degustazione dell’annata 2021 è stato preceduto da una interessante masterclass che ha messo a confronto sette millesimi di APPIUS e quattro vecchie annate dei singoli vitigni che compongono la cuvée, un Pinot grigio 1996, un Sauvignon 2007, un Pinot bianco 2008 e uno Chardonnay 2014, tutti della linea Sanct Valentin, assaggi che hanno evidenziato la straordinaria longevità anche dei soli vitigni in purezza provenienti dai vigneti cru che poi hanno dato vita ad Appius.
Il confronto è stato condotto con grande maestria dal preparatissimo Jacob Gasser, il valente enologo che ha prima affiancato e dallo scorso anno sostituito il mitico Kellermeister Hans Terzer, che ha raggiunto il traguardo della meritata pensione, dopo quattro decenni di guida enologica della cantina.
Il nome Appius, omaggio all’etimo d’epoca romana del borgo di Appiano, sintetizza il visionario progetto di Hans Terzer nato dodici anni fa e che ha messo in bottiglia le uve più preziose dei singoli millesimi a partire dal 2010, caratterizzando bottiglia ed etichetta, curata da Life Circus, con una originale veste grafica diversa di anno in anno, per una “wine collection” ad edizione limitata, che vede coinvolti appassionati estimatori da tutto il mondo.
Per rendersi conto di quanto la storica cantina cooperativa di San Michele Appiano tenga a questo progetto basti pensare che dallo scorso anno APPIUS ha una propria cantina, ideata e disegnata dal noto architetto di Caldaro, Walter Angonese, in un’esaltazione di spazi e geometrie concepita propio per evidenziare la particolarità e la magnificenza di APPIUS.
Venendo all’analisi del nuovo millesimo, come al solito frutto di una accurata selezione dei grappoli e di un meticoloso assemblaggio finale delle varie parcelle, anche questo 2021 ha avuto una fermentazione alcolica e una ridotta malolattica, con passaggio in barrique e tonneaux e successivo assemblaggio dopo un anno a cui è seguito un affinamento sui propri lieviti per ulteriori tre anni in tini di acciaio inox.
APPIUS 2021 è il frutto di un’annata per nulla facile con un inverno lungo e nevoso e una primavera insolitamente fresca; il ciclo vegetativo della vite è iniziato con un ritardo di circa due settimane e l’estate, segnata da frequenti precipitazioni, ha messo a dura prova i viticoltori. Infine la stagione si è riscattata con i mesi di settembre e ottobre, asciutti, soleggiati e con forti escursioni termiche, ideali per la ricca maturazione aromatica delle uve. Un’annata che ha quindi richiesto pazienza, sensibilità e visione, dalla quale è nata una cuvée dal carattere nitido e verticale, emblema di un territorio capace di trasformare le difficoltà in bellezza e di raccontare con autenticità la viticoltura dell’Alto Adige.


In alto: i dodici millesimi di APPIUS, dal 2010 al 2021.
In basso: i sette millesimi di APPIUS, inseriti nella degustazione, insieme a quattro vecchie annate dei singoli vitigni che formano la preziosa cuvée.
Nel calice il suo intenso e brillante giallo pastello con sfumature verdoline, indica un vino ancora in evoluzione e dotato di una rilevante struttura acida che fa già intuire il suo elegante e sorprendentemente fine ventaglio olfattivo. Che si esprime con nitide note agrumate, di uva spina, frutta tropicale (litchi e passion fruit), fiori di acacia, erbe aromatiche (timo, salvia, menta e ginepro), e terziari di croissant e crosta di pane. Al gustativo propone un sorso ampio, fresco e di vibrante acidità, rotondo e persistente, con una vena ammandorlata che gli dona struttura e profondità. Diritto e schietto nel medio palato s’arricchisce di sfumature di zest di limone, nocciola tostata e burro d’arachidi derivanti dal passaggio in legno, mantenendo il perfetto equilibrio delle singole componenti della cuvée ed una piacevolezza di beva e una leggiadria distintive.
Dal punto di vista degli abbinamenti gastronomici APPIUS 2021 ha uno spettro davvero eterogeneo di possibilità che spaziano da un filetto di tonno in crosta di sesamo ad una coda di rospo al forno, passando per un risotto ai funghi porcini e tartufo, carni bianche nobili, selvaggina ma anche la speziata cucina orientale. Anche se il miglior abbinamento forse, narcisisticamente, è con se stesso e una compagnia in grado di apprezzare l’unicità di un vino capace di sfidare il tempo e di evolvere mantenendo intatta l’eleganza e la nitida istantanea in bottiglia del terroir di Appiano.
CONDIVIDI L'ARTICOLO

Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!



