Dalla Liguria… alla Lunae
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27 Gennaio 2024Villa Matilde e il Falernum: una storia di amore e di ricerca.
Villa Matilde è l’azienda che ha riportato alla centralità che merita una zona conosciuta fin dagli antichi romani come l’Ager Falernum, patria di uno dei vini leggendari dell’antichità, il Falernum, sorta di Châteaux Petrus degli antichi romani.
Siamo nell’alta provincia di Caserta, alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, nel lembo di Campania ai confini col Lazio, zona vocata per la viticoltura di qualità almeno da duemila anni.
Qui l’avvocato Francesco Paolo Avallone, quasi sessant’anni fa, decide di provare a riprodurre l’osannato Falernum, decantato come “vino ineguagliabile” da Plinio a Virgilio, il primo grand cru della storia, se si pensa che ogni anfora di Falernum era chiusa ermeticamente con tappo munito di pitaccium, targhetta nella quale venivano indicate luogo, produttore e annata. Famoso oltre che per la qualità anche per la sua longevità visto che Petronio ina una cronaca fa riferimento ad una bottiglia addirittura centenaria.
Vino simbolo dell’area scomparso a fine ‘800 con l’arrivo della filossera, ma che il caparbio avvocato riesce a “resuscitare” negli anni ‘70, con la complicità di alcuni docenti universitari napoletani, recuperando in zona alcuni ceppi sopravvissuti alla devastazione dell’infido parassita, reimpiantandoli e dando il via all’avventura enologica di Villa Matilde.
Oggi Villa Matilde, che da qualche anno ha aggiunto nel marchio anche il cognome Avallone, può contare sul riuscito passaggio di testimone ai figli di Francesco Paolo, la vulcanica e comunicativa Maria Ida e il mite e concreto Salvatore, che con la medesima passione paterna seguono i 110 ettari di fertili terreni, di cui 70 vitati, per lo più dedicati ai protagonisti dell’antico Ager Falernum, l’Aglianico (l’antico vitigno Hellenico) e il Piedirosso, che creano il Falerno rosso e la Falanghina (biotipo Falerna) per la versione in bianco.
Inoltre da una decina d’anni il marchio Villa Matilde Avallone si è esteso anche in un’altra zona della Campania Felix, nel pregiato distretto delle docg Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi, con i 25 ettari delle Tenute di Pietrafusa.
Il cuore produttivo di Cellole si presenta come un armonico casolare di campagna con barricaia a vista con l’arco che si apre sulla distesa di vigneti, sul Massico e sul cono vulcanico di Roccamonfina.
Qui Maria Ida e Salvatore accolgono gli enoturisti nella attigua Locanda del Falerno, ospitata nella vecchia bottaia della tenuta, agriturismo aperto tutto l’anno con foresteria dotata di camere confortevoli e una taverna dove poter degustare, in accompagnamento ai vini di Villa Matilde Avallone le più antiche specialità locali ed un'enoteca dove è possibile acquistare i prodotti dell'azienda.
dove fermarsi a degustare specialità tipiche accompagnate, come nella famosa cena di Trimalcione nel Satyricon, insieme ai vini di Villa Matilde Avallone magari con un opulento Vigna Camarato Falerno del Massico.
Vigna Camarato - Falerno del Massico DOC 2010
80% Aglianico e 20% Piedirosso, prodotto solo nelle migliori annate con uve selezionate a mano, provenienti dall’omonimo vigneto cru di quattro ettari situato sulla collina di San Castrese alle falde del vulcano spento di Roccamonfina.
Svezzato su terreni vulcanici con buona dotazione di fosforo e potassio, il Vigna Camarato ha la potenza e l’eleganza dell’antico progenitore.
Il profondo color rosso violaceo introduce profumi di sottobosco, aromi resinosi e speziati di pepe, liquirizia e cioccolato con finale tostato. In bocca è potente e complesso con lunghissima persistenza aromatica.
Affina in barriques di rovere di Allier per 12/18 mesi ed altrettanti in bottiglia prima di essere messo in commercio in 10.000 esemplari al prezzo medio di 50 €. Da abbinare a selvaggina di pelo o a uno stufato di cinghiale.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!