
Bottega Botlé: l’enoteca 4.0.
2 Aprile 2025Le bollicine d'autore di Spumantitalia di scena a Bologna Wine Week.
La recente edizione della Bologna Wine Week, conclusasi con un lusinghiero successo sia per presenza di cantine che per affluenza di pubblico, mi ha visto impegnato nella conduzione di uno dei tre convegni previsti nella giornata inaugurale, quello dedicato a “Enoturismo: esperienze, ospitalità e modelli vincenti” oltre al coinvolgimento in alcune interessanti masterclass come la Old Sparkling, riservata a spumanti metodo classico con almeno 120 mesi di affinamento sui lieviti.
Masterclass condotta in prima persona da Andrea Zanfi, eclettico istrione che non ha certo bisogno di presentazioni nel mondo del vino, che con la cerimonia di premiazione dei vincitori dell’edizione 2025 del contest Ambasciatori del brindisi italiano, masterclass dedicate e inviti mirati a quotati produttori del frizzante mondo di Bubble’s, ha di fatto innestato la settima edizione di Spumantitalia all’interno dell’evento felsineo.
Il tema “bollicine d’antan” evidenzia come in Italia sia cresciuta l’attenzione verso gli spumanti (unico segmento di mercato a far registrare, nel 2024, un netto incremento di vendite) insieme all’ambizione di produrre bollicine di fascia alta, come quelle delle 9 bottiglie proposte.
Un eterogeneo panorama di come i produttori interpretano il concetto dei lunghi affinamenti, con alternanza di complessità gustative e inaspettate freschezze associate ora al classico duo Pinot Noir/Chardonnay ora alle vocate varietà autoctone.


In ordine di servizio si sono materializzati nei calici: Enrico Serafino Zero 140 Alta Langa 2011, Gancia Cuvée 120 mesi Alta Langa Brut Riserva 2010, Cantina Erbaluce di Caluso Goccia d’Oro 96 Caluso Docg Brut 2014, Tenuta Roletto Centoventi Pas Dosé Caluso Docg 2011, Cesarini Sforza Aquila Reale Riserva Trentodoc 2013, Parusso 100 mesi Etichetta Nera Rosé Extra Brut 2014, Bruno Verdi Vergomberra Dosage Zero Oltrepò Pavese 2012, Rocche dei Manzoni Elena Brut 2021, Ricci Curbastro Gualberto Pad Dosé Franciacorta Docg 2012.
Volendo stilare un podio che tenga insieme stile e valorizzazione dei vitigni autoctoni la preferenza va, in primis, all’Enrico Serafino 140 mesi 2011 che nella sua cuvée 85% Pinot Noir e 15% Chardonnay propone una beva elegante e matura, di infinita persistenza e finezza, in stile “Champagne d’annata”. Seconda posizione per il Parusso Rosé 2014 dove una delle 103 magnum prodotte è stata sacrificata per mostrare come il Nebbiolo esprima la sua stoffa anche in versione bollicine, attraverso uno spettro aromatico ampio ed evoluto di frutti rossi, melagrana e rose candite ed una lussuriosa piacevolezza. Infine medaglia di bronzo alla Tenuta Roletto 100 mesi 2011, dove l’Erbaluce di Caluso sferza il palato con la sua caratteristica acidità, associata ad una pungente cremosità che si espande in sensazioni di lievitati e crosta di pane ma con quella “rustica eleganza” che è insita nel suo dna.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!