
La scommessa pontina di Antonio Santarelli.
30 Aprile 2025La Franciacorta vista dalla famiglia Bianchi.
Le nobili bollicine della Franciacorta hanno una storia recente, ufficialmente battezzata dall’annata 1961 della “Guido Berlucchi” ma in realtà già nel 1570 il medico bresciano Girolamo Conforti, nel suo “Libellus de vino mordaci”, decantava la verace briosità dei vini della Corte Franca. Della stessa epoca è l’antico borgo di Villa, primo nucleo di Monticelli Brusati, che prende il nome dalla nobile casata a cui si deve la sua edificazione.
E mentre Franco Ziliani preparava il debutto in società delle prime bollicine di Franciacorta Metodo Classico, un visionario imprenditore come Alessandro Bianchi si innamorava di questo borgo antico, ormai ridotto ad un ammasso di ruderi diroccati, con la sola eccezione della casa padronale, che nei sotterranei conservava ancora integre le suggestive cantine cinquecentesche.
In direzione ostinata e contraria Bianchi assembla una ragguardevole tenuta a corpo unico di oltre 100 ettari, in anni in cui i contadini abbandonavano la terra attirati dalle sirene industriali del cosiddetto “miracolo economico”.
Seguono quasi due decenni di studi e di zonazione dei cloni più adatti alle singole parcelle che portano ai 42 ettari vitati odierni della sua Villa Franciacorta, compreso qualche impervio terrazzamento collinare, come i Gradoni, che fanno da sfondo alla cantina, completamente interrata nella collina.
Oggi Villa si presenta come un riuscito esempio di sviluppo etico e sostenibile, frutto di un’accorta e costante riqualificazione, con tanto di elegante agriturismo (e annesso ristorante gourmet) ricavato dagli antichi casali mezzadrili e un ulteriore ampliamento della cantina in corso.
Il timone aziendale, da molti anni prima della scomparsa di Alessandro, avvenuta nel 2020, è saldamente in mano della vulcanica figlia Roberta, affiancata dal marito Paolo Piziol e dai loro preparati rampolli, Alessio e Matteo, praticamente cresciuti, come i genitori, fra vigneti e cantina.
Conduzione biologica e maniacale rispetto ambientale per selezionare i migliori grappoli di Chardonnay e Pinot Noir che oggi come allora danno vita esclusivamente a Franciacorta millesimati da uve proprie e ad etichette diventate un benchmark della denominazione come il pionieristico Emozione, che veleggia sereno verso il suo cinquantenario.
In un evento recente, circondati dalla splendida cornice architettonica di Villa Ormaneto a Cerea e dagli abbinamenti gastronomici dell’ottimo chef Gianluca Da Rin Perette, abbiamo avuto modo di degustare alcuni protagonisti della filosofia spumantistica di Villa Franciacorta.


Fra l’ampia e impeccabile gamma merita un inchino il sentito omaggio filiale al fondatore, l’RNA 2007 Riserva Nobile Alessandro Bianchi Extra Brut prodotto in sole 2.200 bottiglie, rimaste ad affinare sui propri lieviti per ben 15 anni. Un fuoriclasse dal finissimo e persistente perlage che nel suo paglierino dorato racchiude una complessità olfattiva impressionante, capace di spaziare dai toni di pasticceria allo speziato dolce, dagli agrumi canditi alle erbe aromatiche come timo e origano fino a sbuffi di pepe di Sichuan.
Sorso d’inscalfibile freschezza e sapidità che rimanda ai suoli di origine marina di marne e argille sedimentarie, ricchi di fossili e micro-elementi, da cui nasce. Davvero un’emozionante dimostrazione in bottiglia di come l’RNA di Alessandro, si sia trasmesso, in “genetiche bollicine”, a sua figlia Roberta e di come l’originario sogno paterno sia oggi una realtà compiuta di quella Franciacorta enologica, già decantata in maniera appassionata cinque secoli fa dal Conforti.
CONDIVIDI L'ARTICOLO

Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!