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16 Dicembre 2022Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” di Bologna compie 110 anni e li festeggia con lo stile di sempre.
Un hotel che ha scritto la storia dell’accoglienza alberghiera della città di Bologna. “Maestoso” non solo nel nome ma nello splendido palazzo che lo accoglie lungo la centralissima Via dell’Indipendenza come nel parterre di personaggi che hanno alloggiato nelle sue lussuose suite.
Esattamente il 15 febbraio 1912, in una Bologna che si ispirava alla Parigi della Belle Époque, l’imprenditore Guido Baglioni inaugurò il suo luogo di accoglienza di classe che, a distanza di 110 anni, resta l’unico 5 stelle lusso di tutta l’Emilia.
Condividendo le sorti del “fratello maggiore”, il romagnolo e felliniano Gran Hotel di Rimini, nato nel luglio del 1908, monumento nazionale della “Dolce Vita” della riviera romagnola.
Fin dai primi anni le settecentesche sale dell'ex Seminario Arcivescovile voluto da Benedetto XIV sono diventate il “salotto buono” della città accogliendo l’ultimo Zar di Russia come i Savoia e, via via, personalità come Clark Gable, Jean Paul Sartre, Humphrey Bogart, Maria Callas, Anna Magnani, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Brigitte Bardot, Sting, Rita Levi Montalcini, Woody Allen, Pavarotti e moltissimi altri.
Eleganza, lusso ed estrema cura dei dettagli caratterizzano le camere e le suite del Majestic, dove regnano armonia di forme, luce e colori, tra rifiniture, elementi architettonici, arredi in stile ‘800 francese e in stile classico veneziano.
Un’autentica icona dell’ospitalità italiana che, dopo i rifacimenti dovuti agli eventi bellici nel Secondo Dopoguerra, si trasformò nel “red carpet” delle star del cinema e dello spettacolo in visita in città.
Come il memorabile arrivo di Frank Sinatra e dell’allora moglie Ava Gardner, nel 1953. Il cantante era la vedette di un concerto al vicino Teatro Manzoni, ma a metà esibizione aveva lasciato il palco, furioso, perché il pubblico lo interrompeva acclamando Ava Gardner. Si narra che la sera il direttore dell’hotel riuscì a placare il nervosismo dell’impetuoso “The Voice”, grazie ad un’assistenza alcolica degna della sua fama.
Quello legato a Lady Diana è forse il più caro all’uomo-macchina del Majestic il General Manager Tiberio Biondi, da ben 35 anni praticamente residente in Via Indipendenza 8 e dal 2010 chiamato a dirigere la complessa macchina della struttura.
Nel 1995, Lady D, arrivata a Bologna per partecipare al concerto benefico organizzato dal grande tenore modenese, in piena notte chiese un piatto di lasagne che si fece servire nella “Presidential Suite Giambologna”, dove ancora oggi si trova la toeletta originale utilizzata dalla principessa.
Piatto che la fece sentire, come dichiarò entusiasta il mattino dopo, “bolognese per una notte”.
Uno spaccato di storia bolognese
Il Majestic sorge nel cuore della città, di fronte alla Cattedrale di San Pietro, a due passi da Piazza Maggiore, in un palazzo che nasconde capolavori artistici e storici. L’edificio è strettamente connesso, anche dal punto di vista architettonico, al seicentesco Palazzo Fava, di cui inizialmente faceva parte, e che oggi è sede di importanti esposizioni. A testimonianza di quel periodo rimane, al piano nobile dell’hotel, il Camerino d’Europa, dove si può ammirare la prima opera nota dei Carracci, che ritrae episodi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio.
La Bononia romana si ritrova invece nel piano interrato dell’edificio dove è stato riportato alla luce un tratto della Flaminia Militare, strada consolare costruita nel 187 a.C..
Fra i resti della pavimentazione e dei segni lasciati dai carri che la attraversavano, lo spazio è diventato un ambiente espositivo a disposizione della città.
Anche gli affreschi che decorano il salone del ristorante gourmet dell’hotel, I Carracci, appartengono alla scuola della celebre famiglia di pittori bolognesi.
Dallo scorso anno la guida del ristorante è stata affidata al talentuoso Guglielmo Araldi, chef calabrese di grande estro e candidato ideale per l’arrivo della prima Stella Michelin da aggiungere a quelle alberghiere.
Per festeggiare degnamente questo primi 110 anni l’hotel ha organizzato una performance con l’attore e doppiatore romano Giorgio Borgetti che ha trasformato in pièce teatrale alcuni stralci del bel libro “C’era una volta il Grand Hotel Majestic già Baglioni”, edito dalla casa editrice bolognese Minerva.
Attraverso le vicende raccontate da un immaginario ex-direttore Adelmo, come in un film, sono scivolate nel racconto gli aneddoti e le curiosità sulla struttura che ha accolto celebrità da tutto il mondo, vivido spaccato di un luogo dall’intramontabile fascino.
Infine il 12 dicembre, con un salto ai fasti della Belle Époque, si brinderà insieme al M° Stefano Giaroli, che in veste di pianista accompagnerà un ensemble di cantanti fra cui spicca il tenore Stefano Consolini, figlio dell’indimenticabile Giorgio.
Fra arie di operette e canti natalizi sarà l’occasione per rispolverare vecchie melodie e alzare ai calici al nuovo anno e al prossimo traguardo dell’iconico Grand Hotel Majestic già Baglioni.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola). Ma ciò che più mi entusiasma è raccontare le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli, con suggerimenti per le degustazioni, abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
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