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15 Giugno 2023Dal 1665 a Salice Salentino una firma sinonimo di eccellenza vinicola.
A scrutare l’orizzonte, con le distese di viti e ulivi secolari intervallati da masserie fortificate, antiche torri di vedetta e spicchi di Mediterraneo, i vividi colori rimandano ai paesaggi degli impressionisti francesi.
Siamo a pochi chilometri a nord di Lecce, in un piccolo paese che ha dato il nome ad una delle più quotate denominazione dell’Italia meridionale, Salice Salentino.
Terra di Negroamaro, vitigno robusto e di grande personalità, proprio come questa zona che negli ultimi anni ha guidato l’incredibile ascesa qualitativa dei vini pugliesi, ormai presenti nelle migliori enoteche.
Al centro del paese, come un antico “castro”, s’impone il maestoso palazzo seicentesco dei De Castris, famiglia nobiliare d’origine spagnola.
Fu il Duca Oronzo, innamoratosi di questa terra fertile e generosa, che nel 1665 fece costruire la cantina e l’annesso palazzo, dove ancora oggi i De Castris fanno convergere le uve dei 300 ettari vitati che ne fanno la più importante realtà vinicola regionale.
Attraversando la grande sala centrale del palazzo, dominata dai ritratti della casata e da preziosi mobili d’epoca, si accede alla cantina, dove gli antichi archi in tufo chiaro incorniciano le maestose botti di rovere francese, dove riposano i rossi importanti come il “Donna Lisa Riserva”.
Al fresco delle antiche volte ad arco si passa alla sala degustazione per poi dirigersi verso l’annesso Museo del Vino “Piero e Salvatore Leone de Castris”, dedicato dall’attuale proprietario Piernicola alla memoria del nonno e del padre, pionieri della viticoltura pugliese.
Attivo dal 2008 il museo propone un percorso ricco di testimonianze e di documenti che ripercorrono la storia della casata, del territorio e del marchio vinicolo De Castris.
Una firma che suggella primati come quello di prima azienda pugliese imbottigliatrice di propri vini (1925), di creatrice del primo rosato italiano, il mitico Five Roses (1943) oltre che anticipatrice della doc Salice Salentino, con la vendemmia 1954 del “Rosso Salice”.
Ma non solo, la casata è stata pioniera nella denominazione del “Primitivo di Gioia del Colle”, nel puntare su un nobile vitigno come Aleatico, nel produrre la riuscita versione “metodo classico” del Five Roses, croccanti bollicine di Negroamaro in purezza.
Oltre al tirar fuori dal cilindro la sorpresa dell’iconico e premiatissimo “Donna Lisa”, da soli grappoli di Malvasia bianca, un sapido tripudio di profumi floreali e fruttati, perfetto compagno di viaggio della variegata cucina di mare salentina.
Per i nuovi traguardi Piernicola Leone de Castris da qualche anno si è affidato al giovane e talentoso enologo Matteo Esposito, affiancato dallo storico consulente aziendale, il “maestro” Riccardo Cotarella, che tanta energia ha fornito alla rinascita qualitativa della Puglia, regione in perenne ascesa e sempre più proiettata nei piani alti del mondo del vino.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola). Ma ciò che più mi entusiasma è raccontare le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli, con suggerimenti per le degustazioni, abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!