
Enio Ottaviani: la convivialità come valore
7 Giugno 2025Rossini torna a Bologna con un “pastiche” di musica e cucina.
Una piacevole serata trascorsa fra arie d’opera e commistioni gastronomiche che hanno unito due regioni affini (e confinanti) come le Marche e l’Emilia-Romagna.
L’evento itinerante “Pastiche Rossiniano” organizzato da Linfa -Azienda Speciale della Camera di Commercio delle Marche - ha fatto tappa l’altra sera a Bologna, nell’imponente e splendida cornice del piano nobile di Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna, di via Castiglione 10.
L’iniziativa, dedicata alla Cucina d’autore marchigiana, ha visto la presenza della stampa e di operatori del settore Ho.Re.Ca dell’Emilia – Romagna, riuniti per un’esperienza multisensoriale che ha intrecciato musica, gastronomia e racconto del territorio.
L’appuntamento bolognese ha anche simbolicamente rafforzato il legame tra Emilia-Romagna e Marche, celebrando – nel segno di Rossini – un ponte ideale tra cultura e condivisa promozione delle eccellenze di queste due straordinarie regioni italiane.
Il grande pesarese, infatti, definiva Bologna la sua "seconda patria” e il Palazzo di Strada Maggiore che ancora ricorda la sua residenza cittadina testimonia come il “figlio adottivo”, a Bologna come a Parigi, sia stato capace di rivestire la veste di maestro anche nel ruolo di esigente gourmet, facendo da fonte di ispirazione culinaria per un folto numero di cuochi.
“Il format Pastiche Rossiniano – ha sottolineato Gino Sabatini, Presidente della Camera di Commercio delle Marche – si conferma uno strumento di promozione territoriale ad alto valore aggiunto, pensato per rafforzare l’immagine delle Marche come destinazione premium nel panorama enogastronomico nazionale, attraverso un racconto relazionale, culturale e sensoriale.
Ma questa experience non si esaurisce con l’evento: nella fase successiva, Linfa inviterà una selezione di operatori incontrati nel corso delle tappe a partecipare a study-tour e incontri B2B nelle Marche, con l’obiettivo di trasformare l’interesse in opportunità concrete di business per le imprese del territorio”.
Ad aprire la serata, la parte musicale del “Pastiche rossiniano” con il soprano Valentina Corradetti, il basso Gaetano Meroni, accompagnati al pianoforte da Massimiliano Caporale e con la partecipazione dell’attore Nicola D’Emidio, che ha arricchito l’esecuzione musicale con incursioni teatrali ispirate alla figura di Gioachino Rossini.
A seguire, il talk “Cucina d’Autore”, moderato dalla valente giornalista Manuela Soressi, ha dato voce a eccellenze marchigiane e operatori dell’Emilia-Romagna, in un dialogo tra territori che ha visto sfilare sul palco Matteo Bizzini (Ristorante Sotto i Sassi - Guiglia), Corrado Parisi (Ristorante Benso - Bologna), Maria Giovanna Garai (Enoteca Dionisio - Bologna), Milena Di Gennaro (Sei Sensi - Osimo) e Riccardo Elefante ed Edoardo Cellocco (C&E Italian Distillery - Camerino).


In chiusura, in collegamento streaming dalle Marche, lo show cooking dello chef Daniele Citeroni (Osteria Ophis, Alleanza Slow Food), che ha proposto una reinterpretazione della Barbajada in chiave marchigiana, abbinata al Negroni Rossini.
Una variazione sul tema, per dirla in termini musicali, dell’iconico cocktail ideato dal Conte Camillo Negroni assemblato interamente con i territoriali prodotti della micro-distilleria di Camerino di Riccardo ed Edoardo con Rajo Italian Dry Gin (distillato in alambicco discontinuo in rame secondo il metodo London Dry con la Mela di Camerino come botanica principale, profumata varietà locale ricca di oli essenziali), Varano Vermouth (ottenuto per infusione naturale di artemisia e altre 15 botaniche in Verdicchio di Matelica) e Bitter 03, in cui fra le 12 botaniche utilizzate spicca la dominante di rabarbaro e il color ambrato più che il tradizionale rosso cocciniglia.
Il Rajo Italian Dry Gin ha infine ispirato i Seisensi della passionale Milena, maestra cioccolatiera di San Biagio d’Osimo, che l’ha inglobato all’interno della ganache della sua originale boule, realizzata per l’occasione, utilizzando un cru di fondente monorigine Equador 73%; raffinata coccola che ha fatto calare il sipario sulla serata e che il goloso Gioachino avrebbe certamente apprezzato.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!