Pisoni: dal vino ai distillati, sempre con perizia e qualità.
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14 Settembre 2024Gorgona Bianco: il vino che profuma di riscatto
Un progetto davvero speciale (sotto tutti i punti di vista), quello che i Frescobaldi hanno creato con un sincero intento sociale, nel 2012 a Gorgona, la selvaggia e verdeggiante isoletta dell’arcipelago toscano, unica isola-penitenziario in Europa.
Grazie alla disponibilità del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e della Direzione della Colonia Penale, nello spettacolare anfiteatro naturale vista mare che sovrasta la struttura penitenziaria, con la guida degli agronomi e degli enologi Frescobaldi coordinati da un guru come Nicolò d’Afflitto, i detenuti hanno imparato a coltivare la vigna e hanno riportato in produzione un vecchio vigneto di circa un ettaro, a cui si è aggiunto, negli anni, un altro ettaro e mezzo piantato dai Frescobaldi.
Un vino prezioso sotto il profilo etico ma, come ha sempre sostenuto fin dagli esordi Lamberto Frescobaldi, da realizzare senza compromessi qualitativi, per farsi apprezzare dai consumatori per le sue peculiarità organolettiche, a prescindere dal progetto sociale di cui è frutto.
Quest’anno nel corso della giornata-evento di presentazione alla stampa internazionale dell’ultima annata del Gorgona Bianco - alla presenza della famiglia Frescobaldi quasi al completo, degli agenti penitenziari e dell’attuale direttore, convinto sostenitore del progetto, il Dott. Giuseppe Renna - si è assistito anche ad un insolito e solidale gemellaggio.
A servire gli invitati, sulla grande terrazza del penitenziario, oltre ai detenuti impegnati nel progetto vitivinicolo a Gorgona anche otto “colleghi” della Brigata di Cucina del Ristorante InGalera, attivo presso la Casa di Reclusione di Bollate (Milano), grazie all’impegno della cooperativa ABC La Sapienza in Tavola.
Quanto alle note di degustazione del millesimo 2023 del Gorgona Bianco la dodicesima vendemmia dei coccolati grappoli di Vermentino e Ansonica hanno dato vita ad appena 9.000 bottiglie di un nettare in cui si percepisce l’idea stilistica di fondere finezza ed esuberanza.
Il suo brillante giallo paglierino si apre ad un complesso bouquet di frutta a polpa gialla e macchia mediterranea, con note iodate, rosmarino, ginestra, camomilla e santoreggia a far da bordone. In bocca è sapido, fresco, appagante e di bella persistenza.
Un vino selvaggio e unico che, come l’idea da cui nasce, sa di mare, speranza e libertà.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!
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Grazie alla disponibilità del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e della Direzione della Colonia Penale, nello spettacolare anfiteatro naturale vista mare che sovrasta la struttura penitenziaria, con la guida degli agronomi e degli enologi Frescobaldi coordinati da un guru come Nicolò d’Afflitto, i detenuti hanno imparato a coltivare la vigna e hanno riportato in produzione un vecchio vigneto di circa un ettaro, a cui si è aggiunto, negli anni, un altro ettaro e mezzo piantato dai Frescobaldi.
Un vino prezioso sotto il profilo etico ma, come ha sempre sostenuto fin dagli esordi Lamberto Frescobaldi, da realizzare senza compromessi qualitativi, per farsi apprezzare dai consumatori per le sue peculiarità organolettiche, a prescindere dal progetto sociale di cui è frutto.
Quest’anno nel corso della giornata-evento di presentazione alla stampa internazionale dell’ultima annata del Gorgona Bianco - alla presenza della famiglia Frescobaldi quasi al completo, degli agenti penitenziari e dell’attuale direttore, convinto sostenitore del progetto, il Dott. Giuseppe Renna - si è assistito anche ad un insolito e solidale gemellaggio.
A servire gli invitati, sulla grande terrazza del penitenziario, oltre ai detenuti impegnati nel progetto vitivinicolo a Gorgona anche otto “colleghi” della Brigata di Cucina del Ristorante InGalera, attivo presso la Casa di Reclusione di Bollate (Milano), grazie all’impegno della cooperativa ABC La Sapienza in Tavola.
Quanto alle note di degustazione del millesimo 2023 del Gorgona Bianco la dodicesima vendemmia dei coccolati grappoli di Vermentino e Ansonica hanno dato vita ad appena 9.000 bottiglie di un nettare in cui si percepisce l’idea stilistica di fondere finezza ed esuberanza.
Il suo brillante giallo paglierino si apre ad un complesso bouquet di frutta a polpa gialla e macchia mediterranea, con note iodate, rosmarino, ginestra, camomilla e santoreggia a far da bordone. In bocca è sapido, fresco, appagante e di bella persistenza.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
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