Durin: la viticoltura resiliente della famiglia Basso.
21 Settembre 2024A Torgiano per visitare cantina e musei della famiglia Lungarotti.
Un piccolo borgo umbro fra l’etrusca Perugia e la francescana Assisi, per una storia d’illuminati proprietari terrieri che in tre generazioni hanno riscritto la storia del vino umbro, grazie ad un autentico pioniere della moderna enologia italiana come Giorgio Lungarotti. Siamo a Torgiano, dove nei primi anni ’50 Giorgio rimodella il panorama delle sue terre avite piantando distese di vigneti che privilegiano vitigni autoctoni come Sangiovese, Grechetto, Trebbiano Spoletino e dando vita ad etichette iconiche come “Rubesco” e “Torre di Giano”, che fin dal 1968 entrano nel ristretto novero dei vini a denominazione di origine controllata, proiettando Torgiano nel gotha dei borghi vinicoli italici.
A questi due alfieri si affianca un fuoriclasse come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio, Torgiano Rosso Riserva Docg che quest’anno festeggia le sue sessanta annate, vissute fin dagli esordi sulla cresta dell’onda, con riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Nel 1999, anno della scomparsa di Giorgio, il passaggio generazionale non ha prodotto scossoni essendo predisposto da tempo e il marchio ha ampliato la sua proiezione internazionale grazie alle figlie Chiara e Teresa, ai nipoti e ad una coltissima nobildonna come la moglie di Giorgio, Maria Grazia Marchetti Lungarotti, impegnata nella gestione della lungimirante fondazione di famiglia.
La cantina di Torgiano si presenta come un mirabile anello di congiunzione fra la millenaria tradizione enologica umbra e le più moderne tecnologie produttive, arricchita da due cammei come il Museo del Vino (MUVIT) ospitato nel seicentesco Palazzo Graziani Baglioni e il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) che, con la loro dotazione artistica e storica, attraggono migliaia di visitatori l’anno.
Uscendo, lungo il corso del borgo antico intitolato proprio a Giorgio, si percepisce quanto i vini Lungarotti rappresentino uno spaccato di storia collettiva che è un valore aggiunto che non si legge in etichetta ma che nel calice si sente, eccome.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!