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23 Febbraio 2024Le “Radici Virtuose” del Primitivo di Manduria
Fa tappa al Ristorante Tramvia di Casalecchio di Reno il tour nazionale organizzato dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria e dal Gambero Rosso.
Dopo Conversano, Napoli e Roma approda al Tramvia di Casalecchio di Reno, nell’hinterland bolognese, la quarta tappa del tour “Radici Virtuose”, programma di valorizzazione del territorio jonico-salentino finanziato dal Masaf.
Un ciclo di eventi gourmet organizzati in alcuni ristoranti della penisola dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria e dal Gambero Rosso per far conoscere, attraverso ricercati abbinamenti cibo/vino le mille anime e la stupefacente duttilità di questo possente rosso pugliese.
Il Primitivo di Manduria è uno dei vini più identitari della Puglia enoica, rosso dalla struttura potente che fotografa un territorio, il triangolo d’oro fra le province di Taranto, Brindisi e Lecce che fa perno sulla bella città messapica di Manduria, caratterizzato da vecchie viti ad alberello, suoli assolati e fertili che portano nel dna degli scuri grappoli una succosa sintesi dell’agro salentino jonico, compreso il salmastro apporto marino.
Vitigno di probabile origine dalmata, arrivato sulle coste pugliesi in epoca rinascimentale, a causa dell’esodo dovuto dall’occupazione ottomana dell’area. Padre putativo il Crljenak Kaštelanski, autoctono dalmata attestato da secoli nelle campagne di Kaštela, piccolo borgo a due passi da Spalato, vitigno che attraverso le peregrinazioni della sua gente ha diffuso nel mondo famosi eredi come il Primitivo salentino e lo Zinfandel californiano.
Venendo alla serata gourmet voluta dal Consorzio di Tutela al Tramvia di Casalecchio di Reno, l’accogliente locale dell’istrionico Antonio Gasperini con le sue suggestive volte a botte di fine Quattrocento e il giardino estivo affacciato sul fiume, lo chef Pier Paolo Bondi e la sua giovane brigata di cucina hanno proposto alcuni dei piatti in carta e qualche abbinamento cucito addosso al rosso protagonista della serata.
Alla presenza dell’attivo vice-presidente del Consorzio Roberto Erario, dell’omonima cantina manduriana e di un grande esperto come Giuseppe Carrus, l’anima enologica insieme a Marco Sabellico della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, la serata ha proposto cinque piatti, tutti con doppi abbinamenti di Primitivo di Manduria partendo dai più giovani e proseguendo per “anzianità” fino a chiudere con le versioni Riserva e il rituale Dolce Naturale Docg, il vino della festa della tradizione contadina salentina.
Menù e abbinamento vini
Tortellone fritto bolognese con misticanza e riduzione di Aceto Balsamico
Primitivo di Manduria Passo del Cardinale 2022 - PaoloLeo
Primitivo di Manduria Li Curti 2021 - Trullo di Pezza
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Sformatino di patate con crema al Parmigiano e chips di patate viola
Primitivo di Manduria 2021 - Madonna delle Grazie
Primitivo di Manduria Le Pitre 2021 - Mottura
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Risottino mantecato al cacio e pepe con guanciale croccante
Primitivo di Manduria Oro di Eméra 2020 - Claudio Quarta
Primitivo di Manduria Vignalesta 2020 - D'Addario
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Filettino di maiale lardellato al Cognac in crema di cavolfiore verde, chenelle di patate e cipolla fritta
Primitivo di Manduria Crocevia 18 Ris. 2017 - Cantine Erario
Primitivo di Manduria San Gaetano Ris. 2019 - Cantine Due Palme
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Crema catalana in cialda con cremoso al pistacchio e lampone
Primitivo di Manduria Dolce Naturale 11 Filari 2020 - San Marzano
Primitivo di Manduria Dolce Naturale Pezza della Chiesa 2015 - Vinicola Cicella
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Nella foto in basso (da sx a dx) Giuseppe Carrus e Antonio Gasperini
Sui dieci vini degustati, fermo restando i differenti millesimi e declinazioni, a nostro parere il podio va al Crocevia 18 Riserva 2017 delle Cantine Erario, al Passo del Cardinale 2022 di Paolo Leo e all’Oro di Eméra 2020 di Claudio Quarta.
La fedele espressività territoriale del Crocevia 18, capace di far dimenticare con l’ammaliante e morbido sorso i suoi 18 gradi alcolici, la fine eleganza e la duttilità gustativa di un evergreen come il Passo del Cardinale di Paolo Leo e la serica tannicità dell’Oro di Eméra di Claudio Quarta sono la palpabile dimostrazione degli enormi passi avanti fatti in questo nuovo millennio, dai vignaioli e dal rappresentativo erga omnes Consorzio di Tutela, nella definizione identitaria e nell’innalzamento qualitativo del Primitivo di Manduria.
Denominazione che veleggia verso la docg totale e non solo per la versione Dolce Naturale e forse anche su una prossima immissione nel disciplinare di una tipologia rosata… ma questa è un’altra puntata della secolare storia del Primitivo e della sua messapica e orgogliosa città nativa.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!