Le rubriche di Gennaio
22 Gennaio 2024Le rubriche di Febbraio
14 Febbraio 2024La terza edizione di Slow Wine Fair, accolta nei padiglioni di BolognaFiere da domenica 25 a martedì 27 febbraio prossimi, si preannuncia caratterizzata dalla crescita delle presenze internazionali, degli eventi collaterali e delle occasioni di dibattito e confronto.
Oltre 950 espositori, di cui più del 20% provenienti dall’estero con il debutto d Australia, Giappone, Messico, Sudafrica e Svezia per un totale di 5000 vini in degustazione.
Dati che rendono la manifestazione un punto di riferimento per il panorama vitivinicolo internazionale, ma soprattutto arricchiscono il dibattito tra produttrici e produttori della Slow Wine Coalition, la rete mondiale composta da tutti i protagonisti della filiera del vino che ogni giorno portano avanti i princìpi del Manifesto del vino buono pulito e giusto, preservando l’ambiente e le sue risorse e mantenendo viva la propria comunità di appartenenza.
Conosciamo insieme alcuni dei loro progetti.
Dal nord dell’Argentina, i vini ad alta quota di Gastón Cruz
Nonostante l’immagine popolare della viticoltura argentina sia dominata dalla regione di Mendoza, dove la produzione è tendenzialmente su larga scala, ci sono anche viticoltori che sfidano gli aridi pendii di Jujuy, la provincia più settentrionale del Paese. Uno di questi è Gastón Cruz della Bodega Don Milagro, che coltiva varietà native nel paese di Purmamarca, immerso nella valle della Quebrada de Humahuaca. Insieme alla moglie, l’enologa Carolina Ruiz, Gastón continua a valorizzare i vigneti piantati dal nonno 80 anni fa, producendo Malbec, Cabernet Franc e Torrontés, emblematica uva bianca di questa zona che veniva utilizzata per le prime vinificazioni in anfore di terracotta. Scopri qui la sua storia.
La Turchia e gli antichi vigneti delle montagne del Tauro
La Turchia è tra i primi cinque Paesi al mondo per superficie vitata, davanti a Stati Uniti e Argentina, ed è seconda solo a Spagna, Francia, Cina e Italia. Tuttavia, produce una quantità relativamente bassa di vino, poiché la maggior parte delle uve viene utilizzata per uva da tavola, succhi e uva passa. Un dato che riduce la biodiversità vitivinicola del territorio a poche cantine e di piccole dimensioni. Ne sono un esempio 7 Bilgeler di Selçuk, Heraki Wines di Denizli e Yaban Kolektif di Bayramiç, che a Slow Wine Fair presentano il progetto Heritage Vines of Turkey, guidato da Sabiha Apaydn e realizzato in collaborazione con Slow Wine e la Fondazione Hans Wilsdorf nel 2023. Uno studio che intende documentare e mappare i vigneti dei distretti di Mut e Silifke, situati ai piedi delle montagne del Tauro centrale, e richiamare così l’attenzione sull’importanza delle aree vitivinicole profondamente radicate nel Paese, oggi a rischio di estinzione. Leggi qui il racconto del progetto.
Francia e Germania insieme: i Vignerons de Lantignié incontrano Die Glugg
Il lavoro della Slow Wine Coalition non si esaurisce a BolognaFiere: mira, infatti, a promuovere collaborazioni tra vignaiole e vignaioli al di là della manifestazione. È il caso dei Vignerons & Terroirs Lantignié, un collettivo costituito da 14 vignaioli slow della regione francese del Beaujolais, e di Die Glugg, che rappresenta 7 vignaioli della regione tedesca del Rheingau. Dopo essersi conosciuti a Slow Wine Fair nel 2023, hanno deciso di incontrarsi anche sul campo, nelle rispettive vigne e cantine, per condividere princìpi, strategie e sfide comuni, ma soprattutto per instaurare un dialogo duraturo che li porti a fronteggiare le criticità e a sperimentare nuove pratiche sostenibili, per ristabilire e conservare la fertilità del suolo.
Scopri qui i frutti del loro incontro.
E inoltre, aumentano gli espositori provenienti dalla Spagna, con la presenza di sette viticoltori galiziani, tra i quali la Bodega Pentecostés, che custodisce l’unico vigneto inserito nella Doc Rias Baixas, ubicata nella regione della Valle Miñor, e Adega do Ricón, cantina che valorizza le varietà native del territorio, apportando il minor numero di interventi possibile in vigna e in cantina. Dal Giappone, partecipano per la prima volta a Slow Wine Fair Grape Republic, che nella prefettura di Yamagatalavora fa viticoltura senza l’uso di pesticidi, fertilizzanti e antiossidanti, impiegando esclusivamente lieviti naturali, per produrre vini che rispecchino al massimo il terroir locale; Coco Farm & Winery, realtà che ad Ashikaga, nella prefettura di Tochigi, da oltre 30 anni impegna ragazzi con disabilità nel lavoro in vigna e nella produzione di vino.
Scopri qui tutti gli espositori.
Qui il programma in continuo aggiornamento.
La Slow Wine Fair 2024 ha il patrocinio del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Comune di Bologna, ed è realizzata con il supporto di ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, FederBio, Fipe e Confcommercio Ascom Bologna.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!