Slow Wine Fair torna a Bologna
9 Febbraio 2024Ad Imola i vini premiati dall’edizione 2024 di Vinibuoni d’Italia
3 Marzo 2024Dai suadenti vini di Bandol ai premiati muffati austriaci di Hans Tschida fino agli iconici Barolo firmati Vietti.
Per questo mese vi propongo i miei due ultimi viaggi enologici su Bell’Europa e InViaggio perché il Gruppo Cairo ha deciso di sospendere l’uscita in edicola di 5 periodici fra cui anche le due quasi trentennali testate di turismo.
In attesa di nuovi orizzonti, vi accompagno ancora una volta a spasso per l’Europa in un itinerario attraverso l’AOC Bandol su InViaggio e poi nel Burgenland con gli straordinari vini dolci e muffati di Hans Tschida.
Last but not the last in “Cantine d’Italia” vi propongo una visita ad una firma che ha scritto la storia del Barolo (e non solo) come la Vietti di Castiglione Falletto.
La Mourvèdre, regina provenzale dell’AOC Bandol.
Un anfiteatro naturale che dalle pendici del massiccio di Sainte-Baume zigzagando fra i ghirigori di pietra dei restanques, i muretti a secco che delimitano i terrazzamenti dei vigneti, arriva fino al mare.
Questo è l’incantevole scenario in cui crescono i grappoli dell’AOC Bandol, denominazione nata nel 1941 e imperniata nell’omonimo borgo costiero incastonata fra la modaiola Costa Azzurra e la cosmopolita Marsiglia.
Fra spiagge e insenature caratterizzate dalle falesie che anticipano i calanchi marsigliesi, villaggi di pescatori e borghetti medievali dove il tempo sembra essersi fermato, le viti e gli ulivi, pettinati dall’incessante maestrale, dipingono il paesaggio fin dai tempi degli antichi Focesi.
Tra i filari è la Mourvèdre a dettar legge, con la sua maturazione tardiva e la proverbiale personalità che unita a Grenache e Cinsault sui terreni argillosi-calcarei con innesti di marna dà vita ai famosi e longevi rosati (78% della produzione totale) e a complessi ed eleganti rossi (18%).
Quota residuale per i bianchi, solo il 5 %, ma per nulla banali, assemblati per lo più con Clairette, Ugni Blanc e Bourboulenc, di bella freschezza e sensuale bouquet olfattivo, fruttato e floreale.
I 1600 ettari vitati e la cinquantina di produttori dell’AOC si concentrano sulle sinuose colline alle spalle di Bandol, equamente distribuiti negli altri sette comuni che possono fregiarsi dell’appellation (Le Bausset, Le Castellet, La Cadière-d’Azur, Saint-Cyr-sur-Mer, Sainte Anne-d’Evenos, Sanary e Ollioules).
Il Barolo secondo Vietti
Fin dagli ottocenteschi esordi del fondatore Carlo Vietti il marchio di Castiglione Falletto ha sempre identificato vini di alta qualità, rispettosi della tradizione e dell’ambiente ma anche capaci di guardar oltre e suggerire nuove direzioni.
Come quelle che indicò sul finire nella seconda metà del secolo scorso enologo Alfredo Currado, marito di Luciana Vietti, quando nel 1961 diede vita ad uno dei primi cru di Barolo, il Rocche di Castiglione, nel 1967 avviò la prima vinificazione in purezza dell’Arneis e, sette anni più tardi, quando impresse la sua passione per l’arte inaugurando le prime iconiche Etichette d’Autore, che oggi identificano il prezioso Barolo Riserva Villero.
A mezzo secolo di distanza, nel 2016, un’altra svolta determinante: la rispettosa acquisizione da parte del magnate statunitense Kyle Krause e della consorte Sharon dello storico marchio.
Non un semplice investitore ma un’innamorato dell’Italia (con anche lontane ascendenze siciliane) e dei grandi vini piemontesi, che ha dato una decisa spinta propulsiva alla Vietti, acquisendo nuovi cru di Barolo (Cerequio e Monvigliero), facendo entrare in gamma anche il riscoperto Timorasso, grazie a nuovi appezzamenti sui Colli Tortonesi, e allargando il parco vitato fino agli attuali 70 ettari, sparsi nelle aree più vocate.
Hans Tschida: l’enologo… più dolce del mondo!
Nel Burgenland austriaco l’area intorno al Lago Neuslieder, interessata dall’omonima DAC (Districtus Austriae Controllatus), è nota per i suoi profumatissimi bianchi, talvolta impreziositi dalla presenza di acini attaccati dalla “nobile” Botrytis Cinerea, in virtù del particolare microclima che garantisce nei tiepidi autunni l’umidità necessaria alla formazione del prezioso fungo. Da questa particolare caratteristica climatica personaggi come il compianto Alois Kracher (ed oggi del figlio Gerhard) e Hans Tschida hanno reso famoso nel mondo Illmitz, il piccolo borgo sulla sponda orientale del lago, come luogo di eccezionali bianchi dolci a base di vitigni tipici dell’areale come Muscat Ottonel, Welschriesling, Chardonnay, Sämling 88, Muskateller e Grüner Veltliner.
E per dare una dimensione della fama internazionale di Hans Tschida (che insieme alla moglie Lisa gestisce i 40 ettari vitati della cantina di famiglia Angerhof-Tschida) basti pensare che nell’ultimo decennio Hans si è imposto per ben 9 volte (2010, 2011, 2012, 2013, 2015, 2019, 2021, 2022 e 2023) come “Sweet Winemaker of the Year” al prestigioso International Wine Challenge di Londra.
Circondati dal Parco Nazionale Neusiedler See - Seewinkel i vigneti poggiano su terreni sabbiosi, ghiaiosi e di terra scura, molto minerali e salini che forniscono ai vini della gamma quella proverbiale spalla acida che contribuisce al bilanciamento della componente dolce, rendendoli piccoli capolavori di equilibrio gustativo.
Come lo straordinario passito Muskat Ottonel Schilfwein 2021 premiato con 97 punti e il “Best in Show” dall’ultima edizione del Decanter World Wine Awards, giusto per fare un esempio dei tanti e prestigiosi riconoscimenti portati a casa negli anni da Hans.
CONDIVIDI L'ARTICOLO
Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!