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25 Novembre 2023Dal Morellino di Maremma ai vini di montagna della Val di Cembra.
Questo mese nello speciale di InViaggio dedicato alla Toscana vi propongo un tour enologico fuori stagione per apprezzare la bellezza selvaggia della bassa Maremma grossetana ed il suo vino simbolo, il Morellino di Scansano, una delle tante riuscite trasfigurazioni territoriali del Sangiovese. Un rosso in grande ascesa sia come nelle guide di settore che nel favore dei consumatori, grazie alla sua suadente beva.
Nella rubrica di Bell’Italia, invece, vi suggerisco una destinazione montana, alla scoperta della più alta cantina trentina, quella di Cembra. Nell’omonima valle 320 eroici soci coltivano fazzoletti di vigneti con pendenze impossibili, terreno fertile conquistato con fatica e centinaia di chilometri di terrazzamenti assemblati con l’oro rosso della valle, il porfido, roccia che dona ai vini ineguagliabili aromi.
Il Morellino di Scansano: l’alfiere rosso della bassa maremma grossetana
Il Morellino di Scansano: una denominazione e un vino che negli ultimi anni hanno saputo conquistare un posto di rilievo nelle nomenclatura dei blasonati rossi di Toscana.
Una crescita lenta ma costante che viene da lontano, dalla vocazione dell’area fin dai tempi degli etruschi, come ci confermano i ritrovamenti di statuette votive che impugnavano attrezzi vendemmiali sia ad Usi che nel sito di Ghiaccioforte.
Un episodio storico che ha caratterizzato la fama di Scansano (e probabilmente anche il nome della denominazione) è stata l’istituzione nel 1737 da parte di Pietro Leopoldo I di Lorena della cosiddetta Estatatura.
Si trattava del trasferimento temporaneo nei mesi estivi degli uffici amministrativi provinciali da Grosseto a Scansano, sul borgo più strategico delle salubri colline interne, giustificato per ovviare alla malaria endemica che affliggeva la paludosa pianura maremmana.
Le carrozze dei funzionari del Granducato insieme alle loro famiglie venivano trainate dai cavalli bai detti “morelli”, da cui il nome morellino, in virtù della similitudine cromatica del grappolo con il bruno scuro tendente al nero del loro manto.
In realtà il termine Morellino, come accadde in altre aree toscane, è una dei tante trasfigurazioni territoriali del Sangiovese che nella doc da luogo a due tipologie, il rosso d’annata, fruttato, fresco e di pronta beva e la versione “Riserva” , affinato a lungo in legno, corposo e strutturato.
Fra muretti a secco e viticoltura eroica i profumati di montagna della cantina di Cembra.
Una storica cantina cooperativa che punta in alto. Un buon claim per definire Cembra - Cantina di Montagna, che prende il nome da una delle più belle valli vitate del Trentino, la Val di Cembra, situata a nord-est del capoluogo.
La cantina è la più alta di tutta la provincia, posta a 700 metri s.l.m. e le spettacolari piccole parcelle vitate dei 320 soci si inerpicano sui fianchi delle montagne con pendenze anche del 40% e quote che spaziano dai 450 ai 900 m s.l.m., spennellate dai tratteggi orizzontali dei 700 km di terrazzamenti, frutto della fatica e della costante manutenzione del territorio di 71 anni di viticoltura estrema.
Vigneti che poggiano le radici su uno dei più importanti bacini europei di porfido, l’oro rosso della valle, pregiata roccia di origine vulcanica ricca di quarzo e felpati, che conferisce ai vini sapidità, persistenza e una componente minerale che rappresenta un inequivocabile marchio di origine.
Suoli, clima e altitudini che nelle mani dell’esperto enologo Stefano Rossi si sono trasformati in cinque etichette che ben rappresentano il nuovo corso d’eccellenza della cantina.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!