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Da pochi giorni l’annuale classifica del Sole 24 Ore ha eletto Bologna migliore città d’Italia per la qualità della vita per l’anno 2022.
E di questo podio “ritrovato”, dopo quello del 2020, se ne sono di certo accorti le frotte di turisti (italiani e stranieri) che da qualche anno - e in maniera copiosa dopo la fine delle restrizioni dovute al Covid - sono arrivati sempre più numerosi sotto le Due Torri.
Attirati dalle bellezze artistiche della “Città dei Portici” tutelati dall’Unesco ma anche dalla fama di luogo dove i piaceri della tavola detengono un ruolo centrale. Bologna ha sempre fatto della ristorazione uno dei suoi atout turistici.
A dispetto dei locali di passaggio con offerta gastronomica limitata a taglieri e poco altro, in città non mancano chef di livello ma quelli di culto, capaci cioè di fare scuola anche in virtù della propria capacità didattica, non sono poi così tanti.
Fra questi annoveriamo, senza dubbio, due sodali come Max Poggi e Mario Ferrara, chef che con creatività ed empatia hanno influenzato almeno un paio di generazioni di “giovani fornelli”. Degni da anni di una stella Michelin ma storicamente esclusi dalla “Rossa” per motivi imperscrutabili o forse per una scarsa sudditanza psicologica nei suoi confronti.
In queste righe ci concentriamo su Mario Ferrara e sulla sua storica trattoria Scaccomatto di Via Broccaindosso (discorso a parte meriterebbe la versione estiva degli Orti di Via Braina e dei progetti che lì stanno nascendo ma sarà oggetto di un successivo reportage).
Lucano di Sant’Arcangelo, piccolo borgo del potentino, ma ormai bolognese di adozione, Mario è un cuoco di solide basi tecniche declinate con indomita curiosità e francescano rigore esecutivo.
Uno stile che, in virtù delle sue radici contadine, ricerca la semplicità e l’essenza della materia prima che si ritrovano nella sua offerta gastronomica.
Il menù è un equilibrato mix di tradizione lucana, rivisitazioni felsinee e suggestioni ricavate dai suoi tanti viaggi in giro per il mondo, come l’incontro con la cucina giapponese oppure con quella creola brasiliana.
Fra i suoi piatti la sua creatività spazia dai “Raschiatelli della tradizione lucana conditi con sugo di capocollo tagliato a coltello, rafano e pecorino (15 €) all’originale accostamento di “Orecchie, piedini, musetto, ceci e lumaca Unica (19 €) al “Polpo gratinato, patate, chorizo e aioli”.
Due i menù degustazione, a 60 € (6 assaggi) e da 80 € (8 assaggi).
In sala, dopo che il fratello Enzo ha raggiunto l’agognato traguardo della pensione (ma senza smettere di impegnarsi nel settore) Mario ha passato la direzione della sala e della cantina al suo erede, il giovane e capace figlio Simone, che sta apportando nuova linfa e capacità progettuali.
Ma le energie delle nuove leve sono evidenti anche nella brigata, composta da tanti giovani (multietnici come la cucina di Mario) che passano per uno stage di qualche mese e magari si fermano anni, attratti dall’atmosfera amichevole che si respira fra tavoli e fornelli.
Così a 35 anni “suonati” dal suo coraggioso esordio in via Broccaindosso, cuore pulsante del centro storico, lo Scaccomatto si conferma un luogo dove poter apprezzare piatti dai sapori casalinghi, innervati da invenzioni e tecniche da ristorante stellato…in attesa che anche qualche “ispettore Clouseau” se ne accorga!
Trattoria Scaccomatto
Via Broccaindosso 63/B - Bologna - Tel. 051.263404
www.ristorantescaccomatto.com
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola). Ma ciò che più mi entusiasma è raccontare le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli, con suggerimenti per le degustazioni, abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!