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20 Giugno 2023L’Aglianico del Vulture dei Paternoster e i vini della perla nera del Mediterraneo, Pantelleria
Le mie rubriche di Maggio su Bell’Italia e su InViaggio si concentrano sono dedicate ad una storica firma dell’Aglianico del Vulture come Paternoster e ad un itinerario enologico attraverso le cantine più rappresentative degli straordinari vini vulcanici della perla nera del Mediterraneo, Pantelleria.
Pantelleria: viaggio fra vini, mare e vento nell’isola dello zibibbo e dell’eroico alberello pantesco.
Un concentrato di storia, natura selvaggia e umana resilienza. Una frase che sintetizza l’essenza di Pantelleria, Bent-el-Rhià (figlia del vento, come l’avevano denominata gli Arabi), perla nera del Mediterraneo, dal 2014 Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO per il suo alberello pantesco, simbolo vivente di eroica resistenza.
Uno scrigno di tesori da scoprire, dagli straordinari frutti della fertile ma ostica terra vulcanica - in primis vino, uva passa, capperi - alle bellezze naturali, storiche ed archeologiche condensate in soli 87 km2 e incorniciate, fra dammusi e terrazzamenti, da tramonti africani e un meraviglioso mare blu cobalto.
Ambasciatore di Pantelleria nel mondo è il suo inimitabile Zibibbo passito, frutto dei preziosi grappoli lasciati appassire al sole, che danno vita ad un nettare difficile da dimenticare. Negli ultimi anni diversi produttori hanno scommesso anche su apprezzate versioni secche (e qualche riuscita bollicina) che insieme a sperimentazioni in rosso, per mineralità e carattere non hanno nulla da invidiare ai blasonati vini vulcanici dei cugini etnei.
Paternoster: nomen omen
Viene proprio in mente il famoso detto latino riflettendo sulla connessione fra significato del cognome e ruolo di padre putativo della valorizzazione di un terroir come il Vulture e del suo Aglianico, vino indentitario ed unica docg della Basilicata, svolto dalla famiglia Paternoster,
A quasi cent’anni dalla fondazione della cantina, avvenuta nel 1925, ad opera di un giovane pioniere come Anselmo Paternoster, ancora oggi il marchio è sinonimo di eccellenza e tradizione.
Testimone passato al figlio Pino, primo enologo lucano a laurearsi alla prestigiosa scuola enologica di Conegliano e poi al pronipote Fabio Mecca, oggi alla guida della cantina, eletto nel 2021 enologo dell’anno da Food and Travel Italia.
La cantina si trova a Barile, nel cuore dell’area più vocata in Basilicata per il vitigno principe del Mezzogiorno. Paternoster gli riserva gran parte dei suoi 20 ettari, fatto salvo una piccola quota dedicata alla Falanghina. Vigneti a conduzione biologica, situati fino a 650 metri slm in pregiate parcelle come Rotondo, Macarico, Pian di Carro e Gelosia da dove scaturiscono due alfieri della docg come il Villa Rotondo e la riserva dedicata al fondatore, la possente Don Anselmo.
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Giuseppe De Biasi
In questo blog vi accompagnerò in giro per l’Italia e in Europa, per parlarvi di vino, cibo e viaggi, alla scoperta dei miei luoghi del cuore e delle affinità elettive che mi legano a piccoli appassionati viticultori come a blasonate firme del vino.
Come giornalista professionista e sommelier da circa trent’anni curo rubriche di vino, enogastronomia e turismo su importanti riviste di settore (Bell’Italia, Bell’Europa, InViaggio, Italia a Tavola).
Ma ciò che più mi entusiasma raccontare sono le storie che si nascondono dietro ogni bottiglia. Di queste vi parlerò nei miei articoli con suggerimenti per le degustazioni, gli abbinamenti gastronomici, consigli per i vostri viaggi alla scoperta del fascinoso universo del vino.
Calici in spalla, dunque, si parte!